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tafora un po' oscena che qui significa, diciamo,
ne m'aspettavo di veder poca gente. Non solo per-
«Va' all'inferno»). E tutti cantavano il ritornello
ché il pericolo era davvero grosso ma perché du-
della nota canzone "New York, New York". Alcu-
rante la settimana avevo seguito i preparativi e più
ni, nella versione originale: «New York is a won-
d'un luogo allestito per accogliere una festa m'era
derful town, è una città meravigliosa». Altri, in una
parso un carcere all'aperto. Posti di blocco, torri
versione improvvisata cioè modificata: «New York
di guardia, cabine di metal detector. Sbarramenti,
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abbiamo paura». E perché non molto lontano c'e-
is a courageous town, è una città coraggiosa». L'u-
ra il gran vuoto lasciato dalle Due Torri. C'erano i
nico a non cantare era il sindaco Bloomberg che
tremila morti ridotti in polvere. I morti dell'Undi-
ritto su un palco e pallido d'angoscia fissava i tetti
ci Settembre.
dei grattacieli dove i tiratori scelti puntavano i fu-
Commossa, sì. Io che con le lacrime non
cili a cannocchiale. Oppure scrutava dentro i re-
piango mai. E subito ho accantonato la brutta sto-
cinti in cerca degli scienziati con la valigetta per
ria dei Dieci Comandamenti sloggiati dalla Corte
misurare le radiazioni. Il meglio, però, l'ho visto a
Costituzionale di Birmingham, Alabama. Ho ac-
mezzanotte. Perché mentre i fuochi d'artificio
cantonato il pensiero dell'Albero di Natale che al-
squarciavano il buio, ogni fuoco un boato così po-
cuni vorrebbero togliere dal Rockefeller Center.
tente da farti temere che l'attacco stesse avvenen-
Ho accantonato il disprezzo che provo per i divi
do davvero, le macchine da presa hanno inquadra-
ultramiliardari e terzomondisti, per gli opportuni-
to un giovanotto che si inginocchiava ai piedi d'u-
sti vestiti da professori, per gli sciagurati che so-
na ragazza e con la mano sinistra le offriva un anel-
stengono le filoislamiche porcherie della filoisla-
lo. Con la mano destra invece alzava un cartello sul
mica Onu, per tutto ciò che in America non mi
quale aveva scritto a gran lettere: «Will you marry
piace, e ho assaporato il sale della speranza. La
me? Vuoi sposarmi?». Dopo qualche secondo di
stessa in cui ora mi cullo guardando le fotografie
stupore la ragazza s'è messa a baciarlo con avidità,
trasmesse dalle sonde che cercano la vita su Marte
e allora lui ha girato il cartello che sul retro conte-
e guardandole penso: non possiamo perdere. Per-
neva le parole: «She said yes. Ha detto sì». Poi, a
ché l'Islam è uno stagno. E uno stagno è una gora
lettere più piccole e tra parentesi: «I knew she
d'acqua stagna. Acqua che non defluisce mai, non
would say yes. Lo sapevo che avrebbe detto sì».
si
muove mai, non si depura mai, non diventa mai
Bè, è scoppiato il finimondo. Chi saltava, chi s'ab-
acqua che scorre e che scorrendo arriva al mare.
bracciava. Chi ritmava Alleluja-evviva-Alleluja.
Infatti si inquina facilmente, ed anche come abbe-
Chi strillava: «Many children, tanti bambini, many
veratoio per il bestiame vale poco. Lo stagno non
children!». Come se l'Undici Settembre non fosse
ama la Vita. Ama la Morte. Per questo le mamme
mai avvenuto, non fosse mai esistito. Ed io mi so-
dei kamikaze gioiscono quando i loro figli muoio-
no commossa. Perché era proprio una sfida, quel
no, dicono Allah akbar-Dio è grande-Allah akbar.
«manu-children». Voleva proprio dire: «Noi non
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L'Occidente è un fiume, invece. E í fiumi sono cor-
Eccoci perché ciò che ho visto l'ho visto
si d'acqua viva. Acqua che defluisce continuamen- in Times Square. Non in Trafalgar Square o in
te e defluendo si depura, si rinnova, raccoglie altra
Piace de la Concorde o in Plaza Mayor o in
acqua, arriva al mare, e pazienza se a volte strari- Alexanderplatz o in Heldenplatz eccetera. Non
pa. Pazienza se con la sua forza a volte allaga. Il in piazza San Pietro o in piazza San Marco o in
fiume ama la Vita. La ama con tutto il bene e tutto piazza della Signoria o in piazza della Scala. E per
male che essa contiene. La nutre, la protegge, la spenger l'incendio l'America sola non basta. Non
il
esalta, e per questo le nostre mamme piangono può bastare. L'America è forte, sì, e generosa. Co-
quando i loro figli muoiono. Per questo la Vita noi sì forte e generosa che negli ultimi sessant'anni di
la cerchiamo ovunque, la troviamo ovunque. An- incendi ne ha già spenti due. Quello del nazifa-
che nei deserti, anche nelle steppe, anche al di là scismo e quello del comunismo. Ma quei due po-
della stratosfera, anche sulla Luna, anche su Mar- tevano esser spenti con gli eserciti o col ricatto
te. E se non ce la troviamo, ce la portiamo. In qual- degli eserciti. Coi cannoni, coi carri armati, con
che modo ce la portiamo. No, non possiamo per- le bombe. Questo no. Perché, nonostante le stra-
dere. Però mentre me lo dico m'accorgo che tale gi attraverso cui i figli di Allah ci insanguinano e
ragionamento non nasce in realtà dalle fotografie si insanguinano da oltre trent'anni, la guerra che
fatte dalle sonde inviate su Marte. Non nasce dal l'Islam ha dichiarato all'Occidente non è una
guerra militare. E
nostro essere capaci d'andare nel cosmo, cercare una guerra culturale. Una guer-
la Vita, portare la Vita su un pianeta che a seconda ra, direbbe Tocqueville, che prima del nostro cor-
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